Home > ATTIVITÀ > Attività culturali

Viaggiatori dell'anima

Auditorium dell'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi - Istituto Centrale dei Beni Sonori e Audiovisivi in collaborazione con Aer Arts Associazione, Milano e Istituto Tevere, Centro pro-dialogo, Roma
giovedì 15 ottobre 2015 - concerto
Viaggiatori dell'anima

Auditorium dell'Istituto Centrale Beni sonori e audiovisivi

Palazzo Mattei di Giove

via Caetani 32  Roma

Giovedi 15 ottobre 2015, ore 17,00

 

Concerto in occasione del 750° Anniversario dalla nascita di Dante Alighieri

                                                                                 

 VIAGGIATORI DELL' ANIMA

 Dante Alighieri e Yunus Emre, due erranti

 

baritono - Giuseppe Naviglio

pianoforte - Federico Bonetti Amendola

Duo Arcadia di Roma

violino Laura Bianco - violoncello Francesco Vignanelli

 

Federico Bonetti Amendola - Ricercari  su testi di Yunus Emre, tradotti da Giampiero Bellingeri

(2015)

 

Federico Bonetti Amendola -   Scene ed arie su testi di Dante per baritono e pianoforte da "Alla ricerca di Dante" (2015) libretto di Federico Bonetti Amendola e Francesca Varisco, recitativi di Claudia Di Fonzo

prima esecuzione a Roma

 

L'azione musicale "Alla ricerca di Dante", per baritono, voce narrante e orchestra, su musica di Federico Bonetti Amendola e libretto di Bonetti Amendola e Francesca Varisco, recitativi di Claudia Di Fonzo, composta per i 750 anni dalla nascita di Dante, ha avuto la sua prima esecuzione a Firenze in Santa Croce, il 14 maggio 2015, alla presenza della cittadinanza fiorentina e di una folta delegazione di Sindaci italiani, per commemorare la ricorrenza dell’Anniversario.

 

Interventi:

 

Massimo Pistacchi, Direttore dell’Istituto Centrale dei Beni sonori e audiovisivi, Roma

Giampiero Bellingeri, Università Ca' Foscari, Venezia

Mustafà Cenap Aydin, Istituto Tevere, Centro Pro-Dialogo, Roma

Claudia Di Fonzo, Università degli Studi di Trento

 

Presentazione

 

"Viaggiatori dell'anima. Dante Alighieri e Yunus Emre, due erranti.", concerto ideato da Federico Bonetti Amendola e Mustafà Cenap Aydin in occasione del 750° anniversario dalla nascita di Dante Alighieri, propone un insolito accostamento: Dante Alighieri (1265-1321) e Yunus Emre (1240? -1321). Due grandi poeti coevi che tuttavia sembrano tra loro lontani. Diverse le loro culture, diverse le loro fedi e il loro modo di creare poesia. Ma anche straordinarie affinità che il concerto propone di mettere in evidenza.

L'azione musicale "Alla ricerca di Dante" scopre Dante uomo, lo osserva nel suo momento più fragile: ne immagina i pensieri nella sua ultima sera, a metà settembre del 1321, quando i ricordi si affastellano nella mente del Poeta, inframmezzando delirio e memorie nelle ore consumate dalla febbre. Dante è al timone della sua barca, su un mare interiore che lo mette alla prova con acque agitate, e rivive alcuni dei momenti che segnarono la sua vita di uomo e poeta. E' il suo viaggio più arduo, più difficile, quello della sua anima.

Tiene forte il timone guardando innanzi a sé la tempesta, come ciurma ha l’intera umanità, catalogata, incasellata, condannata, penitente, beata: capitano, e anche capocomico, perché no? la Compagnia della Commedia….

Il suo sguardo, sempre così severo, si schiude finalmente al sorriso illuminato da quella Luce che si affaccia sul mistero.

Yunus Emre, morto nel 1321, nello stesso anno di Dante, fu poeta e sufi di altissima spiritualità. Fu viaggiatore instancabile per la Turchia e usò la lingua turca in luogo dell'arabo o del persiano, recitando la sua poesia davanti alla gente comune. E questi due tratti, dell'essere un errante e di aver usato la lingua del popolo per la sua poesia, così intensa e densa di spiritualità, lo avvicinano a Dante, altro grande "errante", e massimo artefice della lingua italiana.

I testi tratti da poesie di Yunus Emre, tradotti da Giampiero Bellingeri nei Ricercari eseguiti qui in prima assoluta, mostrano come il viaggio di Yunus Emre sia anch'esso un viaggio interiore, che, attraversando paesaggi di un amore che insanguina e brucia, conduce alla totale purificazione di sé: è il cammino dei "Viaggiatori dell’anima".