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La nascita

 

L'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi è subentrato alla Discoteca di Stato  della quale, in base al DPR n.233 del 26 novembre 2007, regolamentato dal DM del 7 ottobre 2008,  ha acquisito "le competenze, il personale, le risorse finanziarie e strumentali, le attrezzature e il materiale tecnico e documentario"
Nel 1928 "Ritenuta la necessità assoluta ed urgente di disciplinare e sviluppare, mediante la istituzione di una Discoteca di Stato, la raccolta e diffusione di dischi fonografici riproducenti la voce di cittadini italiani benemeriti della Patria..." Vittorio Emanuele III decreta, con legge del 10 agosto, la nascita della Discoteca di Stato.

DiazLa Discoteca di Stato nacque come archivio di voci, analogamente ad archivi sonori sorti tra la fine dell'ottocento e gli anni trenta del novecento; al Capo del Governo era riservata la scelta delle persone di cui raccogliere la voce e i prescelti erano iscritti in un apposito albo d'onore.
Due sono le figure alle quali, sotto diversi aspetti, è da attribuire la paternità ideale della Discoteca di Stato: Rodolfo De Angelis e Gavino Gabriel.

Tra il 1924 e il 1925 Rodolfo De Angelis - un personaggio inserito nell'ambiente culturale futurista, soprattutto teatrale, autore ed interprete di famosissime canzonette - iniziò ad incidere su 78 giri le voci di militari protagonisti della grande guerra, di uomini di governo, di scrittori e poeti: i generali leggevano i bollettini e i proclami della fine della guerra, i poeti leggevano le loro poesie.
Queste voci avrebbero costituito la raccolta discografica "La Parola dei Grandi ".

Nelle aspirazioni di De Angelis questa raccolta era la base di un lavoro su più vasta scala che solo un istituto pubblico, da creare, avrebbe potuto proseguire. Nel 1927 vendette il suo materiale alla Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra che si impegnò, con successo, a sostenere il progetto di questo istituto che vide la luce nel 1928 a Roma.

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