Nel
viaggio che ogni mattino un amico compiva per raggiungere il posto
di lavoro mi feci lasciare sul tratto montano della provinciale
che lambisce i monti di Lagonegro in provincia di Potenza.
Non sapevo se e chi avrei incontrato in un luogo apparentemente
disabitato senza i segni del lavoro delluomo su un paesaggio
dominato da montagne ed ampie radure. La macchina fotografica ed
il registratore mi sembrarono subito inutili poiché non amavo
riprendere i paesaggi né i rumori dellambiente. Poi
lincontro con un anziano pastore che sorvegliava pochi vitelli
lasciati bradi. Chiesi il permesso per fotografarlo ma non capivo
il dialetto con cui iniziò a parlarmi. Con poche frasi mi
accompagnò fino alla sua umile casa spoglia di tutto, tranne
poche suppellettili, un letto, un tavolo e qualche sedia. Continuò
a spiegarmi qualcosa di quel luogo e sul suo volto trasparì
lemozione di un racconto della memoria. Capii soltanto quando
mi mostrò il segno indelebile di un amore vissuto con la
moglie in quel luogo e raccolto in un cuore disegnato sul muro di
casa con pochi frammenti di pietre e tegole infisse nellintonaco.
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