Da
i colori e le forme sensuali di un quadro di Guttuso, affresco retorico
del Mediterraneo e della sua Sicilia, ha inizio un viaggio per Palermo,
senza idee di ricerche strutturate ma con la voglia di sperimentare
il confronto tra diverse realtà: i rumori, i colori, gli
odori e le simmetrie del mercato e gli stessi sensi impegnati nella
visita di uno dei luoghi del lavoro: il porto.
Un contrasto leggibile ed a tratti desolante dove le tante anime
della città non trovano un raccordo definibile e le dissonanze
sembrano sancire ineluttabili separazioni.
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