


Museo dell'Audiovisivo
Discoteca di Stato
Universidad de Valladolid
© 2002
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PIO
X E LA FURLANA
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Per
quanto riguarda quest'argomento, il non plus ultra doveva verificarsi
e si verificò -almeno in apparenza- a Roma dove si diffuse
la notizia che lo stesso Papa Pio X sarebbe stato interpellato sul
tema della decenza della danza rioplatense e avrebbe assistito al
ballo di un tango nel suo appartamento. È questa una storia
che tutti menzionano e pertanto sembra giunto il momento di chiarire
i suoi contorni alla luce dei documenti. Pio X, che sarebbe morto
lo stesso anno e sarebbe stato in seguito canonizzato, fu un innovatore
sotto apparenze conservatrici. Col suo secondo Motu propio del 25
aprile 1914 operò una riforma della musica sacra e incaricò
i monaci benedettini dell'Abbazia francese di Solesmes della preparazione
di un'edizione vaticana del canto gregoriano sulla base di una revisione
dei codici antichi. Per questo motivo occupa un luogo nella storia
della musica liturgica cattolica. Però, la leggenda che lo
mette in relazione con il tango nacque, in realtà, il 28 gennaio
del 1914, quando il Corriere della Sera pubblicò ciò
che segue: "Il corrispondente romano del Temps, Jean Carrère,
raccoglie la voce curiosa che il Papa abbia raccomandato la furlana,
l'antica danza veneta, ad una giovane coppia patrizia da cui si sarebbe
fatto dare un saggio del tango. Il Papa, vedendo le smorfie che i
due giovani erano costretti a fare per ricordarsi ogni movimento,
li commiserò dicendo: -Capisco che voi amiate la danza. Essa
conviene alla vostra età, e così è sempre stato
come sempre sarà. Ballate, dunque, poiché ciò
vi fa piacere. Ma invece di adottare queste ridicole contorsioni barbare,
perché non scegliere quella meravigliosa danza veneta che io
vedevo spesso ballare nella mia giovinezza e che è così
elegante, così distinta, così latina: la furlana?.
-La furlana? domandarono sorpresi i due giovani adepti del tango.
-Come, non conoscete la furlana?
E il Papa, tutto arzillo, avrebbe accennato già ad alzarsi,
come se avesse inteso rivelare egli stesso le armoniose movenze di
questa danza graziosa.(...) Jean Carrère si dice convinto che
la "danza del Papa" non tarderà a detronizzare completamente
ogni altra danza mondana. La storiella è graziosa e si può
accoglierla a titolo di curiosità." [...]Questo significa
che, almeno in un primo momento, la stampa non espresse alcun dubbio
sull'inverosomiglianza della storia. Anzi, indicò in varie
occasioni il nome dell'autore dell'invenzione. Con il passar del tempo,
però, e a forza di ripetere l'aneddoto con piccoli cambiamenti,
gli stessi giornalisti finirono col considerarlo vero. Le prime smentite
da parte del Vaticano arrivarono subito. Già il 30 gennaio
sotto il titolo "Il Papa e la Furlana: una protesta", si
legge nel Corriere della Sera che... "Il ridicolo di tutto il
pubblico sarebbe degno e sufficiente castigo dei pretesi informatori
vaticani per l'offesa dignità dell'augusta persona del Pontefice,
gratuitamente immischiato in queste invenzioni grossolane, se non
reclamasse anche la protesta disdegnosa di ogni cattolico." E
due giorni più tardi, nello stesso periodico si pubblica che
"Di fronte alle voci diffuse negli ultimi giorni da alcuni giornali
secondo i quali dinanzi al Papa avrebbe avuto luogo una rappresentazione
di tango, la Nunziatura pontificia è autorizzata a dichiarare
che queste voci offensive per Sua Santità sono completamente
infondate."[...] Il tentativo di Carrère da i suoi frutti.
La furlana entra in competizione con il tango, almeno negli spazi
che questo aveva occupato nella stampa. [...] Il più completo
degli articoli che si pubblicano durante quei giorni di febbraio sul
tentativo di sostituire il tango con la furlana e la conseguente variazione
nella moda dei balli, tratta il tema con tale ricchezza di dettagli
e con una varietà così grande di epiteti che supera
ogni possibile commento: "Corrono giorni tristi e difficili per
il tango. Un successo immediato, clamoroso, un furore, una mania,
una pazzia, una popolarità sconfinata: tutto il mondo conquistato
e intangato in un momento. Il parossismo. Nessuna danza ha mai avuto
una così fulminea e così vasta celebrità. Ma
ecco che a due o tre mesi appena dal suo maggior trionfo, il tango
comincia a declinare, a piegarsi, a tramontare.(...) Viveva glorioso
e incontrastato. Era il padrone, e non aveva rivali. Adesso invece
ne ha uno, ed è una rivale. Ahimè, si: la furlana. Tango?,
o furlana? Il dubbio è grave (...) e il tango vacilla sul suo
piedistallo. (...) I cinematografi si sono impadroniti subito dell'avvenimento
e le proiezioni della furlana hanno un grande successo (...) La voga
improvvisata mette un grande interesse attorno alla vivace danza veneta.
(...) Tango? O furlana? E una cosa che non si può risolvere
così, su due piedi, ce ne vogliono almeno quattro." (Il
Corriere della Sera - 08/02/1914) |
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