Durante
il periodo del colonialismo in Sudamerica la parola tango designava
alcune manifestazioni degli schiavi di provenienza africana, in particolare
le feste e danze, osteggiate dalle società bianche locali e
in varie occasioni vietate e limitate da parte delle autorità
civili. Questi tangos, o tambos de negros , però, che i comuni
tolleravano soltanto fuori le mura e prima del tramonto per evitare
i disturbi occasionati alla comunità locale, hanno in comune
con il ballo in coppia, che sarebbe in seguito diventato emblema d'identità
culturale per gli abitanti dell'area rioplatense, so lo
il nome. Le danze praticate dai neri frequentatori di tangos o tambos
durante il Settecento e l'Ottocento erano invece di tipo collettivo:
maschi e femmine si muovevano stando di fronte l'un l'altro e senza
toccarsi, eseguendo di tanto in tanto alcune figure che erano viste
come una mimica del coito (ecco il motivo di scandalo per i bianchi).
Nella seconda metà dell'Ottocento la popolazione di colore
diminuì considerevolmente nel Rio de la Plata, fino a sparire
del tutto a Buenos Aires ed a rimanere esigua minoranza a Montevideo.
Nella capitale argentina la loro presenza era evocata dai blancos
tiznados: bianchi con il volto tinto di nero che si esibivano nelle
strade in occasione delle feste di carnevale, intenti ad imitare mosse
ed atteggiamenti che già erano un ricordo nella città.
Parallelamente, il vocabolo tango passò a nominare un nuovo
genere musicale e coreografico, il che costutisce, probabilmente,
la principale eredità lasciata dagli abitanti di colore in
questo ballo.[...]
L'appellativo
"rioplatense" applicato al tango viene talvolta dimenticato
nei paesi dell'Emisfero Nord -dove spesso ci si accontenta di chiamare
"argentino" il genere in questione- e deriva dal fatto
che il ballo nacque nelle due capitali sorte sulle sponde del Río
de la Plata: Buenos Aires e Montevideo . [...] Buenos Aires -dichiarata
nel 1880 capitale dell'Argentina- e Montevideo vissero una notevole
espansione urbanistica e demografica, a causa della massiva immigrazione
di europei, soprattutto italiani e spagnoli. In modo particolare
gli ambienti marginali, propizi alla convivenza di elementi procedenti
dalla tradizione rurale locale e le culture urbane in trasformazione,
furono scenario della nascita della nuova danza.
|