Home > ATTIVITÀ > Attività culturali

Musica ed infanzia nel Novecento musicale italiano

Auditorium dell'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi - ICBSA in collaborazione con Accademia Culturale Europea, Amnesty International, ECAD (Ebraismo Culture Arti Drammatiche), Federazione CEMAT (Centri Musicali Attrezzati)
lunedì 30 marzo 2015 - Concerti
locandina 30 marzo

Progetto PRIMUS

 

VI Concerto all’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi

(Roma, 30 marzo 2015)

 

Musica ed infanzia nel Novecento musicale italiano

 

 

Il giorno 30 marzo 2015 alle ore 17.00 presso l’Auditorium ICBSA in via Michelangelo Caetani 32, avrà luogo il concerto Musica ed infanzia nel primo Novecento musicale italiano, sesto ed ultimo evento di un calendario di manifestazioni promosse dall’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi in collaborazione con ECAD (Ebraismo Culture Arti Drammatiche), Federazione CEMAT (Centri Musicali Attrezzati), Accademia Culturale Europea, Amnesty International e grazie al sostegno dello Studio P. Crisostomi.

 

I concerti sono realizzati nell’ambito del Progetto PRIMUS (Progetto Registrazione Inediti Musicali), Pagine musicali inedite italiane: la musica non operistica tra Ottocento e Novecento promosso dall’Istituto per colmare le lacune della produzione discografica che ha, nel tempo, ignorato importanti autori e repertori musicali, come nel caso specifico di Gian Luca Tocchi, rappresentante, insieme ad altri musicisti della sua generazione, dell’importante stagione del primo Novecento italiano.

Per tali ragioni, l’Istituto ha identificato, nel campo della musica d’arte, tre grandi ambiti sui quali avviare il piano di registrazioni inedite:

1) Musica “antica” italiana, dal Medioevo al Barocco

2) I repertori pregregoriani della tradizione liturgica italiana

3) Ottocento e Novecento strumentale italiano

 

Ad ogni evento musicale del ciclo è dedicata la realizzazione e la produzione di un CD audio d’archivio da parte dell’Istituto centrale che sarà messo a disposizione dei ricercatori, degli studenti dei conservatori e degli appassionati con la possibilità di consultarlo con i relativi spartiti.

Con il ciclo di concerti si intende inoltre recuperare una tradizione, quella della Discoteca di Stato, di cui l’Istituto è erede, che ha visto la storica istituzione, tra gli anni ‘50 e ‘70, divenire tra i centri di produzione e conservazione del patrimonio musicale, colto e popolare.

L’ICBSA, oggi, possiede attualmente circa 400.000 supporti audio e di questi oltre 800 tra nastri, dischi a 78 e 33 giri, CD, DAT ed altro, sono frutto di una decennale attività di registrazione e produzione dell’Istituto.

 

Il concerto sarà radiotrasmesso in streaming da Radio CEMAT.

 

Il binomio Musica-Infanzia, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, nel nostro Paese ha dato nel secolo scorso frutti copiosi ad opera di musicisti di tutto rispetto. La prima parte del concerto è imperniata su liriche da camera che, più o meno dichiaratamente, si ispirano al mondo infantile. La musica vocale cameristica non gode certo oggi di particolare consenso presso il pubblico ed è quasi provocatorio averle dedicato metà del concerto. Eppure, specie negli anni Venti e Trenta del Novecento, ambito temporale da noi prescelto, abbiamo avuto indubbiamente sotto questo aspetto presenze significative. Compositori del calibro di Respighi, Pizzetti e persino un Rota quattordicenne, hanno composto lavori non marginali. Non dimentichiamo poi le tre compositrici Giuranna, Gubitosi e Recli che sono state le prime ad emergere in un campo tradizionalmente maschile. Di notevole spessore anche le liriche di Mortari e del meno noto Petralia ma soprattutto Ferrari Trecate che in pratica dedicò tutta la sua produzione operistica all’universo fanciullesco. Nella seconda parte i bambini diventano protagonisti con il coro di voci bianche in un percorso musicale che partendo dagli anni venti approda al nuovo millennio, nel nome glorioso di Vlad. Ogni compositore naturalmente esplora secondo la propria sensibilità i vari aspetti della vocalità per voci bianche.

I nomi già sono una garanzia di qualità e di quel sano “artigianato” di cui negli ultimi decenni non v’è più traccia. I vari Castelnuovo-Tedesco, Ghedini, Porrino, Napoli, Renzi, Somma, Boreggi, Ferrari Trecate, Giuranna, Mortari e il mio amatissimo Tocchi, oltre l’innegabile senso creativo, possedevano quel “mestiere” di cui chi compone per un organico particolare, come le voci dei ragazzi, non può assolutamente prescindere.

Paolo Lucci

Direttore di Coro e docente di Conservatorio


ic-bsa.servizi@beniculturali.it

Documenti da scaricare