Fondo Ronchi
Apprezzato baritono, insegnante di canto ed infine impresario di successo, con la sua autorevole esperienza Fabio Ronchi (1894-1978) ha contribuito a circa 50 anni di storia della musica lirica italiana.
La mostra virtuale che l'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi ha voluto dedicargli racconta, attraverso l'insieme dei ricordi personali e del materiale artistico di cui è composto il fondo, le suggestioni ed i volti delle stagioni liriche di molti tra i più importanti teatri europei tra il 1929 ed il 1969.
Il percorso virtuale presenta una scelta di foto personali di notevole valore storico e culturale, ritagli di giornali, recensioni e locandine che ripercorrono la vita e la carriera del Ronchi parallelamente a quella degli artisti che si esibirono con lui o che da lui furono scritturati. Dal suo ufficio di impresario passarono alcune delle più belli voci dell’Opera del ‘900: soprani come Rosetta Pampanini, Maria Callas e Margherita Carosio; tenori del calibro di Beniamino Gigli, Rolando Panerai e Luciano Pavarotti Gli artisti da lui scritturati solcarono i palchi internazionali più prestigiosi, tra questi il “Teatro Real” di Madrid dove porterà nel 1958, per la prima e unica volta in Spagna, Maria Callas.
Di notevole interesse sono anche le incisioni discografiche possedute da Ronchi, facenti parte di questo fondo: 112 dischi a 78 giri di musica classica (operistica e strumentale) prodotti da diverse etichette discografiche. Sono invece presentate alla voce “ascolti” della mostra alcune rare incisioni e frammenti con la voce dello stesso Ronchi: incisioni degli anni venti, digitalizzate e restaurate presso l’ICBSA.
Si può ben dire che la sua fu sicuramente una vita votata alla musica, una passione che non si estinse malgrado l’impegno civile e militare durante i due conflitti mondiali. Dopo la Croce di Guerra e la Medaglia di Bronzo al Valor Militare, guadagnate durante la Grande Guerra, nel 1918 tornò a dedicarsi alla sua passione per la musica frequentando a Roma le lezioni di canto del Professor Rosati, lo stesso maestro di Beniamino Gigli e Giacomo Lauri Volpi. Debuttò nel 1921 al Teatro Valle di Roma ne “La traviata” di Giuseppe Verdi per poi continuare ad esibirsi nei più importanti teatri, sale da concerto e arene in Europa e negli Stati Uniti.
Le prime incisioni dell'artista vennero presentate dalla casa discografica FONOTIPIA nel 1924.
Per l'etichetta italiana, che registrava le voci più autorevoli dell'Opera, interpreterò fino al 1929 Arie delle più importanti opere liriche.
Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, richiamato nell'esercito come ufficiale di complemento, continuò a coltivare la sua passione organizzando spettacoli musicali per le Forze Armate in veste di responsabile del Dopolavoro del Ministero della Guerra.
Ritiratosi dalle scene nel 1946, fu impegnato fino al 1969 come impresario arrivando a presiedere la stessa Associazione Nazionale Impresari Lirici Italiani.
Proprio nel 1946 ebbe il merito di far varcare le frontiere alla prima compagnia d'opera italiana dopo la Guerra per condurla in tournée in Portogallo.
Muore a Roma nel 1978 dopo aver distrutto gran parte del suo importante archivio. Quel che resta del materiale che racconta la sua opera e la sua vita è stato donato dalla figlia Maria Teresa all'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi affinché conservi il ricordo del suo autorevole contributo artistico.
Coordinamento di redazione: Francesco Aquilanti
Elaborazioni grafiche e organizzazione documentazione: Marina Ventura
Revisione testi e catalogazione fondo: Assunta Blasi
Riversamenti e restauro del suono: Luciano D'Aleo
Redazione e impaginazione: Alessandra Lallo