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Rodolfo De Angelis "Il maestro, lo scolaro e il giudice"

Rodolfo De Angelis - Il maestro, lo scolaro, il giudice

IL MAESTRO, LO SCOLARO E IL GIUDICE
 
I quadri del fondo Rodolfo De Angelis presso l'ICBSA



Rodolfo De Angelis, bozzetto di Pulcinella danzante con donna #1, china su cartaRodolfo De Angelis (Napoli, 27 febbraio 1893 – Milano, 3 aprile 1965), al secolo Rodolfo Tonino, rappresenta la figura di artista poliedrico capace di muoversi in campi diversi tra loro come il teatro, la canzone leggera, la pittura.Rodolfo De Angelis, fotografia pubblicitaria per la Columbia Records (anni Trenta)
Gran parte della sua vita e della sua esperienza artistica si svolge a Milano, dove si era trasferito giovanissimo in cerca di lavoro.
All’inizio degli anni venti il suo interesse è concentrato nel café chantant e nel teatro di avanguardia futurista dove operò in qualità di attore e di autore; fonda il Teatro della Sorpresa, compagnia futurista della quale facevano parte anche Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Fortunato Depero, Silvio Mix, Francesco Cangiullo.
Inizia contemporaneamente a comporre e a eseguire canzoni, dalle quali emerge il clima culturale in cui si era formato, e nel 1929 fonda una propria casa di produzione discografica, la Dea.

Rodolfo De Angelis, bozzetto di Pulcinella danzante con donne, china su cartaTra il 1924 e il 1925 si dedica a registrare voci per la collezione di dischi (discoteca) La parola dei Grandi, il primo nucleo di documenti che confluiranno nella Discoteca di Stato, istituita nel 1928: trait d’union tra questo interessante personaggio e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (già Discoteca di Stato).
Negli anni trenta l’impegno di De Angelis è rivolto prevalentemente alla attività di autore e esecutore di canzoni, campo in cui sarà riconosciuto innovatore e sperimentatore - una produzione di circa 400 pezzi, vere e proprie “cronache musicali”, politiche, culturali e di costume di quegli anni che lo renderanno celebre – oltre alla scrittura per riviste e commedie (si veda la mostra virtuale in questo sito con ascolti di alcuni brani:  Bravo ma come parla bene!  > vai) .
Dopo la seconda guerra mondiale è impegnato nella attività giornalistica e di autore teatrale per i più noti interpreti dell’epoca.


Rodolfo De Angelis, bozzetto di Pulcinella con remo, china su cartaLa sua attività di pittore prende avvio negli anni venti durante il suo periodo futurista, con “ritratti e paesaggi mutevoli”, ma vi si dedicherà con prevalenza negli anni cinquanta e fino alla sua morte, ricercando anche in questo campo un canone originale di espressione e partecipando a varie rassegne d’arte a Roma e Milano. Rodolfo De Angelis, fotografia in posa nel suo studio di Milano (fine anni Venti)
Costante in tutta la sua vita sarà l’esaltazione del ruolo del futurismo in tutti i campi artistici, nella convinzione che quasi tutte le novità ”furono già messe in atto dai futuristi”; dalla valutazione delle tendenze che si andavano affermando nelle rassegne internazionali di arte arriva a considerarsi un “anticipatore” della pop art.
Nei suoi tre libri, Caffè concerto: memorie d’un canzonettista, Noi futuristi, Storia del Café chantant, scritti negli anni quaranta e cinquanta, è documentata la storia artistica in Italia soprattutto dagli anni dieci del novecento e fino all’inizio della seconda guerra mondiale.
L’archivio personale di Rodolfo De Angelis (spartiti, dischi, fotografie, corrispondenza, manoscritti, quadri e disegni) è stato acquisito dall’Istituto nel 2010.

Rodolfo De Angelis, bozzetto di Pulcinella, china su cartaIl fondo dei quadri è composto da 64 opere di vari formati prevalentemente a tecnica ad olio. Esposti dall'Istituto per la prima volta nell'ambito della mostra > "Fonografica: la riproduzione del suono da Edison al digitale"  > vai (Tagliacozzo, 24 luglio-27 agosto 2011), vengono ora qui riprodotti con una "auto-presentazione" dello stesso De Angelis alla sua personale presso la Casa d'Artisti a Milano, nel febbraio del 1937.

a cura di: Francesco Aquilanti, Andrea Bova e Antonella Fischetti

 

Rodolfo De Angelis (primo da destra), fotografia a vernissage di mostra personale (anni Sessanta)da: presentazione della mostra:
"Rodolfo De Angelis che presenterà la sua invenzione futurista dei ritratti e paesaggi mutevoli."
Milano, Casa d'artisti, 25 febbraio 1937

I dipinti di Rodolfo De Angelis, che qui, in Casa d'Artisti, si mostrano, sono il prodotto della collaborazione d'un maestro, d'uno scolaro e di un giudice; in quanto, il De Angelis, si trova ad essere, ad un tempo, maestro e scolaro di sè stesso, nonchè giudice delle proprie opere.
Collaborazione delicatissima e difficile. Il maestro, naturalmente, non vorrebbe staccarsi dai canoni fondamentali; lo scolaro,se ne infischia altamente e tende a straripare in tutti i sensi; il giudice, costantemente interviene, dando ragione un pò all'uno un pò all'altro e suggerendo, di volta in volta, alcune basi di componimento. Sicchè, in questi dipinti, si riscontrano i tratti del maestro, quelli dello scolaro e i componimenti del giudice. Su un solo punto s'è d'accordo: dipingere con i propri occhi e non con quelli degli altri.
Quando la triade di cui s'è parlato, si sente dire: - Non ò mai visto nulla di simile ! - (Il tono spregiativo o laudativo non conta) Allora si frega le mani; ché in arte, fare, o tentare di fare, quello che non fanno gli altri... è già un bel fare.
Ma, sopratutto per la pittura, il pubblico, avrebbe bisogno di ben altra preparazione prima di avvicinarsi ad essa per ammirare o criticare.
Per giudicare un quadro, non basta dargli un'occhiatina o abbozzargli un sorrisetto, ci vuol altro! Vero è che nemmeno i critici, talvolta, dopo lunghi studi, sono concordi sul valore o meno di un'opera o di un'artista.
E allora? Allora rimane bello quello che piace. Senonché ogni bellezza ha il suo tempo, e quello che par bello oggi, specie se il gusto si va affinando, è detestabile domani e viceversa.
Il valore di un'opera aumenta o diminuisce non per virtù dell'artista, ma per l'effetto che produce in chi la osserva.
L'artefice è costretto ad ammettere di aver fatto un capolavoro solo quando glielo dicono gli altri. Guaio grosso, quando l'ha fatto e nessuno glielo dice.

Che nella stessa persona del De Angelis, vivano anche un autore, un compositore di musica e un interprete canoro, non deve meravigliare, comeché non fosse una prerogativa Italiana quella di sapere o voler fa tutto.
Chi ha il senso dell'arte, che è una, può immetterla in ognuna di quelle forme verso le quali si sente attratto e con le quali si manifesta.
Per queste ragioni, se il De Angelis, è ritenuto un artista, in altro campo, anche le sue pitture non possono che essere opere di un artista.
Nella vita si è sempre in tempo, avendone le disposizioni, a fare qualsiasi cosa. Eccetto una: l'acrobata. Solo per questo mestiere è necessario addestrarsi fin dalla tenera età. Quando le ossa sono indurite, un salto o un capitombolo, materialmente parlando, non sono più possibili.

RODOLFO DE ANGELIS
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