78 giri mambo
Mambo Jambo (Que Rico el mambo) (P. Prado) es. Orchestra Bruno Quirinetta CGD - PV1571 matr.613 (1950) Questo brano, originalmente composto ed eseguito da Perez Prado, fu uno dei mambi più conosciuti proposti in Italia dal musicista veneziano Bruno Quirinetta, alias Bruno Baldini, percussionista, cantante, compositore e direttore della prima orchestra italiana che, nell’immediato dopoguerra, si specializzò nell’esecuzione di ritmi latini, incidendo in esclusiva per l’etichetta CGD (Compagnia Generale del Disco) etichetta fondata nel 1948 da Teddy Reno. | |
Mambo “C” (Vilas) es. Quintetto Music Music CGD DANCING – PV1884 matr.1123 (1953) In questo brano, eseguito dal Quintetto Music Music, capitanato dall sassofonista Riccardo Rauchi (gruppo che spesso ha accompagnato Teddy Reno agli inizi della sua carriera) l’interpretazione è caratterizzata dalla presenza della fisarmonica, elemento questo che presenta una certa originalità, dato che è uno strumento difficilmente collocabile nella struttura musicale del mambo, dove è spesso più incidente l’utilizzo dei fiati. Il brano si sviluppa tra interessanti soli di sassofono e di pianoforte, ed in particolare si nota la presenza della percussione delle congas, quasi impossibile da trovare nelle altre registrazioni discografiche italiane dell’epoca. | |
Evviva il Mambo (Gandimbas) es. Quintetto Music Music CGD DANCING – PV1884 matr.1093 (1953) L’impostazione musicale del brano è molto simile al precedente eseguita dallo stesso complesso, con presenza sempre della fisarmonica, interessanti soli di pianoforte ed utilizzo della percussione delle congas. | |
Sette Zulù (Gentile-Camisasca) es. Peter Van Wood Quartet FONIT – 15084 matr.81073 (1955) Anche Peter Van Wood, chitarrista e cantante olandese, che dal 1949 insieme a Renato Carosone ed al batterista Gegè Di Giacomo, faceva parte del celebre Trio Carosone, si è cimentato con il suo quartetto creato nei primi anni ’50, nell’esecuzione di un mambo, peraltro proposto in chiave ironica e scanzonata: La registrazione mette in risalto il solo di Van Wood alla chitarra elettrica e le classiche “vocine” tipiche dei brani eseguiti da Carosone. | |
Mambo dell’Astoria (Angulo-Cugat-Lopez) es. Orchestra Angelini CETRA – AC3025 matr.11733 (1955) Questo brano, apparso negli Stati Uniti nel 1951 con il titolo originario “Mambo at the Waldorf” e registrato dall’Orchestra di Xavier Cugat in omaggio all’albergo di New York dove si esibì per moltissimi anni, rappresenta uno dei primi esempi in Italia dove si possono ascoltare le claves, due piccoli legni originali di Cuba, che percossi formano un modello ritmico (clave) entro il quale si adatta ogni elemento di arrangiamento o improvvisazione. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che l’Orchestra di Angelini, formatasi negli anni ’20, effettuò una lunga tournée dal 1925 al 1929 nei paesi del Centro e Sud America, assorbendo influenze musicali latine. Il brano risulta gradevole, abbastanza vicino allo stile tradizionale, con un buon solo di pianoforte. | |
Mambo Bacan (Giordano-Vatro) es. Claudio Villa, Orchestra Gino Conte VIS RADIO – VI5408 matr. v.2742 (1955) Il brano (dal Film “la donna del fiume” diretto da Mario Soldati nel 1955 ed interpretato da Sophia Loren) è cantato qui da Claudio Villa, icona della canzone tradizionale romantica italiana (e popolare romanesca) ed eseguito dal cantante con il suo caratteristico stile, senz’altro agli antipodi rispetto quello tipico della musica latino-americana. E’ accompagnato dall’ottima Orchestra di Gino Conte, peraltro anche direttore artistico della Vis Radio fin dalla sua fondazione. Buona l’orchestrazione del brano che è anche caratterizzato da un buon solo di tromba, strumento sempre molto presente nella musica tradizionale cubana. | |
Mambo Mania (Lopez-Cugat) es Franco e i G.5 COLUMBIA - CQ3179 matr. Cb 14325 (1955) Un altro musicista che sulla scia di Bruno Quirinetta, ebbe un notevole successo in Italia nell’iterpretazione di motivi sud-americani fu Francesco Rosselli, cantante, percussionista e compositore che con il suo gruppo “Franco e i G.5” riuscì in pochi anni a vendere oltre un milione di dischi per la casa Columbia, traguardo impensabile per l’epoca. Questo mambo è eseguito con lo stile tradizionale dell’artista (molto vicino allo stile originale), cantato in spagnolo e suonato nella percussione, come di consueto con i “timbalitos” o “pailas” di dimensioni ridotte rispetto ai timbales. Si riconosce in particolare, lo stile delle composizioni di Xavier Cugat sempre rivolto a creare un prodotto accattivante ed “ammiccante” diretto verso un pubblico internazionale. | |
Mambo Italiano (Merrill-Gabba-Lidianni) es. Carla Boni, Orchestra Angelini CETRA – AC3017 matr.11724 (1955) Il brano, famosissimo, che registrò un grosso successo di vendite all’epoca, fu lanciato nel 1955 in Italia da Carla Boni, cantante che si affermò negli anni ’50 non solo grazie alla sua voce, ma anche al fatto di saper cantare in diverse lingue L’Orchestra di Cinico Angelini, che la accompagna, riuscì qui a dare una versione abbastanza originale del brano, anche per la presenza di una buona sezione di fiati, elemento basilare, insieme alla percussione, del mambo. | |
Rabdomante Innamorato (Rascel-Chiosso) es. Renato Rascel, Franco Cerri, Enzo Esposito e il suo complesso ODEON – L14053 matr. mo 13161 (1955) Questo brano interpretato con mestiere da Renato Rascel, ha un iniziale riff pianistico, cioè la ripetizione di un modello ritmico di 2 o 3 accordi sul quale si innestano improvvisazioni strumentali e vocali. Buoni anche i soli di pianoforte e di chitarra elettrica di Franco Cerri. Nel brano non viene dato molto spazio alla voce inconfondibile di Rascel, ma predomina invece la parte strumentale del complesso di Enzo Esposito. | |
Il Mambo-Tango (D’Arena-Giacobetti) es. Quartetto Cetra, Orchestra Francesco Ferrari CETRA – DC6299 matr.11750 (1955) Il Quartetto Cetra ebbe un il primo contatto vero con la realtà musicale sud-americana in una tournée effettuata nei primi anni ’50 in alcuni paesi del continente, tra cui Cuba, tanto che al loro ritorno in Italia pubblicarono un disco interamente dedicato a motivi e ritmi latini. Il brano qui presentato mette l’accento su due ritmi differenti tra loro, il mambo e il tango, ed anche se musicalmente la struttura del brano risulta discontinua, risalta però sempre la grande bravura vocale del quartetto, accompagnato dalla nota orchestra di Francesco Ferrari. | |
San Josè (Cassia-Modica) es. Bruno Rosettani, Duo Blengio, Orchestra Frderico Bergamini DURIUM – A10658 matr.4706 (1955) In questo brano orchestrato da Federico Bergamini e cantato da Bruno Rosettani, si nota un certo equilibrio tra la parte melodica e quella ritmica. Il testo della canzone è un pretesto per descrivere un paesaggio esotico, San Josè di Costarica, che all’epoca faceva sognare molti italiani. Risulta interessante l’arrangiamento della sezione fiati. | |
Silbando Mambo (Perez Prado) es. Fred Buscaglione ed i suoi Asternovas CETRA – AA839 matr.a12464 (1956) Anche Fred Buscaglione considerato tra i principali tra i principali autori e musicisti di swing e jazz dell’Italia del dopoguerra, archetipo forse tra gli autori di “musica da night”, si cimenta qui in un genere abbastanza estraneo al suo abituale stile. Questo brano, conosciuto anche con il titolo di “Whistling Mambo” è originalmente composto e registrato in messico da Perez Prado nel 1950, ed è stato presentato in seguito in versioni differenti sempre con la stessa orchestra. Nella sua versione Buscaglione all’inizio introduce i rumori ed i suoni tipici della giungla, come spesso capitava ad altri esecutori italiani dell’epoca che operavano in questo ambito musicale, come Franco e i G.5, sviluppando poi il tutto tra buoni soli di fiati e di pianoforte. | |
Cuban Serenade (Romano) es. Orchestra Natale Romano CGD DANCING – PV2224 matr. 2059 (1956) Il brano è interpretato dall’Orchestra di Natale Romano che offre una gradevole esecuzione del mambo, con una robusta sezione di fiati, ritmicamente ben congeniata, con un sound aggressivo dei sassofoni e degli ottoni. | |
El macho de la noche (Savona-Giacobetti) es. Armandino e il suo Quintetto CETRA – DC6526 matr.12647 (1956) Questo brano, composto da due componenti del Quartetto Cetra al loro ritorno dalla tournée in Sud America, è eseguito dal cantante e musicista Armandino, alias Armando Zingone, che è stato collaboratore di Marino Marini e Peter Van Wood nel corso degli anni ’50. L’artista, che con Il suo gruppo aveva in repertorio anche ritmi latino-americani, era una delle stelle dei locali romani alla moda del periodo (Rupe Tarpea, Casina delle Rose, Club 84,..). Il brano è abbastanza spiritoso, con il cantante che si esibisce sia in italiano che in spagnolo, con soli pianistici di buona fattura ed un buon impianto ritmico a dimostrazione che nel gruppo fosse abbastanza familiare l’atmosfera latina. | |
Mambo di Cabiria (Rota- Giordano) es. Nicla Di Bruno, Quartetto Vocale, Orchestra Mario Bertolazzi PATHE’ – MG426 matr.cmt797 (1957) Il brano, tratto aella colonna sonora de “le Notti di Cabiria” di F. Fellini, è interpretato dall’Orchestra di Mario Bertolazzi, che nell’occasione accompagna Nicla Di Bruno, alias Nicla Fantini, personaggio che ha avuto un certo successo mondano tra gli anni ’50 e ’60, e che tra l’altro si è esibita anche con l’Orchestra di Xavier Cugat. L’orchestrazione del brano è buona, anche se poco riconducibile allo stile classico del mambo. | |
Ho perso le Marakas (Pizzigoni) es. Nicola Arigliano, Riccardo Rauchi, Alberto Pizzigoni FONIT – 15722 matr. 82663 (1957) Con un testo spiritoso ed ammiccante, il brano è cantato in italiano ed in spagnolo da Nicola Arigliano (che da poco aveva iniziato la sua carriera discografica) qui accompagnato al sax alto da Riccardo Rauchi ed alla chitarra da Alberto Pizzigoni; l’esecuzione si sviluppa con un ritmo molto sincopato ed è caratterizzata dall’alternanza di buoni assoli di sax alto, pianoforte e chitarra. |