Milo Manara

Milo Manara

(Luson, 1945)

Dopo aver terminato il liceo artistico ed essersi iscritto alla facoltà di Architettura all’Università di Venezia, Maurilio Manara fa il suo ingresso nel mondo del fumetto nel 1969 disegnando alcune storie su «Genius», un fumetto eroticopoliziesco nato sulla scia del successo di «Diabolik». Nel 1974 collabora con «Il Corriere dei Ragazzi» e successivamente con «Alterlinus», dove pubblica nel
1976 Lo scimmiottto, sceneggiato insieme a Silverio Pisu, con il quale aveva creato la rivista satirica «Telerompo». Nel 1978 pubblica con l’editore francese Casterman sulla rivista «Á Suivre» la storia H.P. e Giuseppe Bergman, ripresa in Italia successivamente dalla rivista «Totem» e poi dalle edizioni Bonelli. Lavora con l’editore francese Larousse per una Storia di Francia a fumetti ed illustra alcuni episodi della Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi. Su testi di Hugo Pratt disegna il racconto Tutto ricominciò con un’estate indiana, pubblicato sulla rivista «Corto Maltese», considerato uno dei suoi lavori più riusciti.
Stringe una forte amicizia con Federico Fellini con il quale ha collaborato per il manifesto di “Intervista” e di “La Voce della Luna”, ultimo film del grande maestro; ha inoltre disegnato, con la sceneggiatura dello stesso Fellini, le storie a fumetti di due film mai realizzati, “Viaggio a Tulum” e “Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet”. Nel corso degli anni la sua attività si diversifica con l’espandersi delle possibilità multimediali, realizzando alcune famose ed importanti campagne pubblicitarie, mentre si moltiplicano con successo, in Italia e in Europa, le mostre dedicate al suo lavoro.